Il progetto ha comportato la riorganizzazione di un piccolo appartamento con patio interno situato al primo piano di un edificio dei primi del ‘900, nel cuore del quartiere Prati a Roma. Il grosso dell’intervento ha affrontato un tema classico dell’architettura d’interni, ovvero la ricerca di una diversa modulazione dei rapporti tra zona notte e zona giorno. Gli appartamenti di questo periodo presentano la caratteristica comune di una distribuzione interna organizzata intorno alla centralità della zona notte, che risulta preponderante rispetto alla zona giorno, con cucina minima e servizi in prossimità dell’ingresso. In fase di progetto tale assetto è stata ripensato per dare spazio alla zona living: soggiorno con angolo cottura a fare da filtro tra la zona pranzo e il patio esterno. Il bagno è stato quindi ricollocato in prossimità della zona notte, mentre il corridoio di distribuzione é stato ridotto in modo da ottenere la massima integrazione tra gli ambienti.

Pur nell’essenzialità dell’intervento, l’equilibrio tra esigenze funzionali ed estetiche è stato individuato nel criterio dello sguardo, che organizza la spazialità secondo alcuni punti di vista privilegiati: dalla cucina verso il soggiorno, dal soggiorno verso lo spazio esterno e dall’ingresso verso il corridoio, che diviene uno spazio fluido di collegamento con il resto degli ambienti domestici. L’unità spaziale dell’interno è stata mantenuta attraverso l’elemento di controsoffitto, che si snoda all’interno dei diversi ambienti, creando una modulazione inedita di luce ed ombra nel contatto con le superfici interne: quelle perfettamente levigate delle pareti (dove il colore agisce da catalizzatore dello sguardo) e il tradizionale soffitto a voltine di mattoni e putrelle, portato a vivo e verniciato di bianco in modo da conferire massima luminosità agli spazi interni.

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